Salgono ancora i prezzi della benzina: tra le Regioni più care ci sono la Puglia ma anche la provincia di Bolzano.
A due settimane dal via ai cartelli che mostrano il prezzo medio ai distributori, i prezzi del carburante continuano a crescere. Nonostante le rassicurazioni del governo Meloni, le cifre sui prezzi della benzina in autostrada hanno superato i 2 euro al litro, con lievi differenze di Regione in Regione.
Rincari sulla benzina
Secondo i dati forniti dal Mimit, per il self in autostrada il prezzo medio è di 2,015 euro al litro. Prezzi in aumento per la verde, come anche per il gasolio, che raggiunge gli 1,921 euro al litro al self (mentre venerdì costava 1,9117 euro). Quanto al Gpl, siamo a 0,842 euro al servito, mentre il metano resta stabile a 1,528 euro.
I prezzi in ogni Regione
Dando uno sguardo alle Regioni, le tariffe della benzina crescono a in maniera parzialmente diversa. Il prezzo più elevato per la verde al self si trova in Puglia (1,969) e in provincia di Bolzano.
Seguono la Calabria (1,967), la Liguria, (1,964), la Basilicata (1,963), la Sardegna (1,959), la Valle d’Aosta (1,957), il Molise (1,950), la provincia di Trento (1,946), la Sicilia (1,943), Friuli Venezia Giulia (1,942), Piemonte (1,941), Toscana, Campania e Abruzzo (1,940), Lombardia (1,939), Umbria (1,938), Lazio (1,936), Emilia Romagna (1,934). La tariffa più bassa in Veneto, con la verde a 1,921 euro al litro.
Decreto Trasparenza: perché è stato inefficace?
Due settimane fa c’è stato il via dell’ultimo decreto Trasparenza, che prevede l’obbligo per i distributori di esporre un cartello con il prezzo medio regionale dei carburanti, oltre al proprio. Tuttavia, fino ad oggi l’intervento si è rivelato praticamente inefficace.
Dal momento che i distributori che facevano un prezzo sotto la media erano più di quelli che praticavano una tariffa più alta, i benzinai incentivati ad alzare i prezzi sarebbero stati più di quelli spinti ad abbassarli.
Inoltre, il caro benzina è legato soprattutto al prezzo del petrolio e alle accise. Mentre il primo è dovuto alla scelta dell’Arabia Saudita e di tutto l’Opec+ di tagliare la produzione, per le accise è stato il governo Meloni ha optare per un aumento.
Questo ha generato un forte risparmio alle casse dello Stato, ma i prezzi della benzina comunque non caleranno così presto. E sicuramente, questo non accadrà con l’esposizione dei cartelli con i prezzi.